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Il Messaggero, 28/02/2015 |
di Luca Della Libera |
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Verdi: Aida, Accademia Nazionale di Santa Cecilia, Rom, 27. Februar 2015
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L'Auditorium come l'Opera: standing ovation per l'Aida diretta da Antonio Pappano |
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Applausi liberatori alla fine delle arie più famose, standing ovation finale
e corse sotto il palco per fotografare i cantanti col cellulare. Per una
volta la Sala Santa Cecilia dell’Auditorium Parco della Musica si è
trasformata in un teatro d’opera.
L’occasione era ghiottissima:
sabato sera è stata eseguita Aida di Verdi in forma di concerto diretta da
Antonio Pappano, con un cast stellare. Il direttore ha vinto la sua
scommessa, riuscendo a restituire sia le cifre intime sia quelle di più
ampio respiro dell’opera.
Questo grazie alla sua grande esperienza
nel teatro musicale e alla formidabile intesa con i complessi ceciliani,
davvero in stato di grazia. Difficilmente in teatro è possibile arrivare a
un tale lavoro di cesello e di raffinatezza nel rapporto tra voci e
orchestra e restituire al pubblico così tanti particolari e linee interne.
C’era grandissima attesa per il cast, composto da grandi cantanti quasi
tutti al debutto nel proprio ruolo.
Il soprano Anja Harteros, nei
panni di Aida, ha musicalità, classe e temperamento da vendere. Peccato però
che dopo un inizio molto avvincente la sua interpretazione nella parte
finale dell’opera sia stata compromessa da problemi tecnici, soprattutto nel
registro acuto. Accanto a lei il tenore tedesco Jonas Kaufman, ha superato
con classe, musicalità e intelligenza il temibile ruolo di Radamès, a
cominciare dalla celeberrima e impervia ‘Celeste Aida’ d’esordio. La sua è
una voce molto particolare e soprattutto nel registro medio-grave non
risulta sempre convincente.
Ma che presenza, che spavalderia, e che
sicurezza! Amneris era il mezzosoprano russa Ekaterina Semenchuck: la sua è
stata una prova nel complesso convincente. Ottime le prove di Erwin Schrott
nel ruolo di Ramis, di Paolo Spotti in quello del Re e di Ludovic Tézier in
quello di Amonasro. Completavano adeguatamente il cast Paolo Fanale
(Messaggero) e Donika Mataj (Gran sacerdotessa). Superlativa la prova del
Coro, istruito da Ciro Visco, in totale sintonia con le intenzioni di
Pappano.
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