
Da piccolo Jonas Kaufmann ascoltava il nonno suonare e cantare
tutti i personaggi delle opere di Wagner. Chi avrebbe mai detto
che quella consuetudine familiare avrebbe condotto Jonas alla
sommità assoluta anche nel repertorio wagneriano? Insieme a un
direttore sensibile (Donald Runnicles) e agli eccellenti
complessi artistici dell'Opera tedesca di Berlino, Kaufmann
affronta alcuni dei maggiori ruoli in chiave di tenore del
repertorio wagneriano. Alcuni li ha già sperimentati in teatro
con strepitoso e meritato successo, per esempio Siegmund e
Lohengrin (il racconto di Monsalvato del III atto).
Altri
attendono senza fretta di entrare nella galleria del tenore
tedesco che sbaraglia qualunque difficoltà ed entusiasma
qualunque pubblico: Siegfried, Rienzi, Tannhäuser e Walther dei
Maestri cantori di Norimberga. Per arricchire la raccolta
Kaufmann si concede il "capriccio" di cantare anche i wagneriani
Wesendonck-Lieder (nella versione orchestrata da Felix Mottl),
di solito appannaggio delle colleghe soprano, mostrando la sua
origine di impeccabile liederista, già cultore di Franz
Schubert. Qual è il segreto di un cantante così fuoriclasse? Una
tecnica vocale strepitosa, una dizione articolata e scolpita,
perfetta, qualità che in lui si uniscono a una emotività latina.
Queste caratteristiche fondamentali trasformano gli eroi della
mitologia wagneriana in qualcosa di vero, anzi meglio, di umano.
Loro, gli eroi, sembrano scesi fra di noi: mentre, noi, gli
ascoltatori, saliamo con lui nel Walhalla delle voci.
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