Amadeus, novembre 2013
Massimo Rolando Zegna
 
Verdi - Requiem

Daniel Barenboim la sua prima incisione realizzata con i complessi del Teatro alla Scala l'ha voluta presentare alla stampa italiana con una videoconferenza da Berlino. Era da circa vent'anni che il teatro milanese non effettuava registrazioni: una lunga pausa di silenzio interrotta da una splendida interpretazione (anche in dvd, per la regia di Andy Sommer) della Messa di Requiem di Giuseppe Verdi. La produzione è stata annunciata come il primo titolo di una nuova collaborazione tra la Scala e Decca. Vero e proprio monumento sonoro per l'eternità, che Verdi volle dedicare allo scomparso poeta ed eroe nazionale Alessandro Manzoni in un momento storico italiano importante, in cui l'accadimento della morte era ancora un fatto pubblico e non sostanzialmente privato come oggi, la Messa di Requiem è opera d'arte che unifica in maniera potente i versi contrastanti del testo latino, mostrandosi come summa dell'esperienza musicale di Verdi. Sotto la bacchetta di Barenboim l'opera sembra lentamente emergere dal sottosuolo, cupa e brunita, come un avvolgente e doloroso compianto di una umanità che vive in maniera stupefatta e assieme rassegnata la morte come un momento di mistero, sofferenza, timore, ma anche di unificazione dalle divisioni, di conforto e di speranza. Bravi i solisti: stupende prime parti di un'umanità a cui il coro diretto da Bruno Casoni dà mirabilmente voce, canto e, verrebbe da dire, recitazione.

 






 
 
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