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Amadeus, maggio 2010 |
CESARE FERTONANI |
Die schöne Müllerin
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Kaufmann
afferma di essere stato indotto a incidere Die schöne Müllerin
dal fatto che il primo dei due grandi cicli schubertiani è
scritto esplicitamente per tenore e richiede una voce giovane
(anche se si potrebbe obiettare che non è poi così scontato che
a raccontare la vicenda sia il protagonista in prima persona e
non un narratore). Così Kaufmann si getta con impeto ed
entusiasmo nell'interpretazione del capolavoro, con il sostegno
di esperienza e sensibilità del pianoforte di Deutsch. Se a
predominare nella prima parte del ciclo è un tono eroico, cui
corrisponde via via nella seconda un graduale, efficacissimo
smorzamento del vitalismo più tenorile - nel senso migliore del
termine - l'interpretazione di Kaufmann si qualifica nondimeno
per l'elaborazione interpretativa dei singoli Lieder funzionale
al percorso narrativo del ciclo. Così, se all'inizio il timbro
può suonare un po' troppo duro e operistico, nel corso
dell'esecuzione si scopre che questa è una scelta precisa per
accentuare lo spettro ricchissimo di sfumature che si sviluppa
Lied dopo Lied. Forse la lettura di Kaufmann è poco liederistica
nel senso che possiede grande forza e presenza scenica - appunto
in prima persona - tali da far rimpiangere di non avere a
disposizione le immagini del concerto di Monaco, di cui la
registrazione è il documento sonoro: magari non piacerà a tutti,
ma la sua pregnanza è indiscutibile. |
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