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L'ape musicale, 11 Dicembre 2020 |
di Roberta Pedrotti |
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Canti di Natale
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Nelle belle edizioni illustrate, sia L'abete di Andersen, il Canto di
Natale di Dickens, Schiaccianoci e il re dei topi di Hoffmann, non manca
mai l'immagine dei bambini raccolti ai piedi di un albero addobbato
accanto al camino mentre uno zio o un amico di famiglia racconta storie
o intona canti festivi. Ascoltando questo doppio CD di Jonas Kaufmann,
l'associazione mentale è inevitabile e ci figuriamo il tenore, il
musicista professionista alzarsi dalla tavolata di amici e parenti, fra
profumo di dolci e luci colorate, per condividere melodie natalizie con
confidenza informale. Si fa anche prendere un po' la mano, perché, lo
sappiamo, Kaufmann è generoso e quando è la serata giusta può inanellare
bis a non finire dopo un recital. Tanto più se il salone delle feste è
allargato a una platea potenzialmente globale, non solo il repertorio si
amplia, ma anche alcuni pezzi sono proposti in versione multilingue o
replicati con arrangiamenti diversi. Perché anche in questa veste
festiva, Kaufmann è uomo di teatro e, dunque, si diverte a vestire
diversi panni musicali, a spaziare da un Adeste fideles decisamente
tenorile allo swing, da Lutero a Bach, da Adam e Gruber a Vaughn
Williams (sulla base della celeberrima Greensleaves attribuita a Enrico
VIII) Irving, da Handel e Mendelssohn a Maria Carey. Un programma di due
ore che riesce a non essere un centone generico, perché, comunque, è
chiaro che l'artista sia affezionato e dia la sua impronta, con
affettuosa partecipazione, a ogni brano.
Impossibile non trovare
qualcosa di familiare, legato a ricordi privati (personalmente, dalla
notte dei tempi ecco riemergere il solfeggio di Engel haben
Himmelslieder e Greansleaves strapazzati con il flauto delle scuole
medie). Ovvio che sia un disco pensato per piacere, in leggerezza. E val
però la pena di dire che la qualità di musicista di Kaufmann non viene
mai meno, anzi, si mantiene alta in una varietà stilistica ammirevole,
senza giocare a fare il tenore in canzoni dove sarebbe fuori luogo,
viceversa apparendo naturalissimo in linguaggi lontani da quelli suoi
abituali. Gli arrangiamenti sono ben curati, la Mozarteumorchester di
Salisburgo diretta da Jochen Rieder, la Cologne Studio Big Band diretta
da Wieland Reissmann, il Bachchor di Salisburgo e il St. Florianer
Sängerknaben, Till Brönner (tromba e flicorno) e Florian Pedarnig (arpa)
sono ottimi compagni d'avventura, ben partecipi dello spirito. E, si sa,
se non si crede almeno un po' nello spirito del Natale (passato,
presente, futuro) e non si ama quell'atmosfera, un CD come questo non
può funzionare. |
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