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il Resto del Carlino, 25 apr 2022 |
Raimondo Montesi |
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Il premio Corelli al tenore Kaufmann: "Una voce da dio"
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La star della lirica ha così commentato
il prestigioso riconoscimento nel nome del cantante dorico: "E’ stato un
punto di riferimento"
"Un artista che, più di ogni altro,
rappresenta oggi l’interprete di riferimento nel repertorio lirico,
riconosciuto ed apprezzato da una platea globale". Poteva essere la
motivazione di un premio dato a Franco Corelli negli anni ‘60. Invece lo è
del ‘Premio Corelli100’ assegnato a Jonas Kaufmann, che ieri ha ricevuto il
riconoscimento alla Mole. L’evento chiude le celebrazioni del centenario
della nascita dello straordinario tenore anconetano. A ricordarlo è Paolo
Marasca, assessore alla cultura di una giunta che non ha voluto rinunciare a
rendere omaggio a questo illustre figlio di Ancona, nonostante i tempi.
"Corelli è uno di quegli artisti che permettono a una comunità di essere in
relazione con il resto del mondo. Le celebrazioni hanno avuto una
partecipazione popolare, e in tanti hanno proposto idee e iniziative". In
primis la Fondazione delle Muse, con il presidente Mario Ascoli Marchetti e
la direzione artistica di Vincenzo De Vivo, e lo stesso teatro, diretto da
Velia Papa, che si è detta "un po’ emozionata, perché questa è un’occasione
straordinaria". La cerimonia inizia nel migliore dei modi: un video in cui
Corelli canta da par suo due arie del ‘Trovatore’, seguite da un’intensa ‘E
lucevan le stelle’ di Kaufmann. A introdurre i video è il critico Franco
Brisighelli. Poi inizia l’intervista del suo collega Alberto Mattioli a
Kaufmann, il quale conquista il pubblico con la sua simpatia e
l’atteggiamento da anti divo. "Come giovane tenore ho preferito guardare al
passato – spiega – agli anni ‘50 e ‘60, grandi anni per la lirica. Ho
sentito migliaia di cose di Corelli. Oltre a una voce unica al mondo era un
bellissimo uomo". Al suo commento "una voce da dio" la platea esplode in un
applauso. "Il nome di Franco Corelli resta uno dei più importanti per chi fa
questo mestiere. Aveva un repertorio che andava dal ‘600 al ‘900. In 25 anni
ha creato interpretazioni memorabili per tutti i ruoli, gli stessi che io
amo. Questo premio è una cosa molto speciale per me. Vi ringrazio, anche
perché lo date a un terrone tedesco come me!" (Kaufmann è di Monaco, e i
bavaresi sono un po’ i nostri ‘meridionali’). Il cantante annuncia che farà
il ‘ Werther’ a Londra con Antonio Pappano. Ma non si concede al pubblico:
"Ho dormito poco – dice – Sono stanco, e anche la mia voce lo è. Quand’è
così meglio evitare rischi". I presenti capiscono. Ma chissà che in futuro
Kaufmann non si esibisca alle Muse. Nel segno di Franco Corelli
naturalmente.
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