Il Giornale, 5.12.2012
Piera Anna Franini
 
Lohengrin conquista la Prima dei giovani
 
È la settimana delle grandi inaugurazioni scaligere: andate sold out, e spesso con un click.
1984 spettatori ieri sera, altrettanti lunedì. Ieri ha debuttato Lohengrin di Richard Wagner, il titolo del 7 dicembre proposto in anteprima ai giovani sotto i trent'anni. Tecnicamente è la prova generale, il cast è lo stesso dello spettacolo di Sant'Ambrogio. Per la verità, ha dato forfait Anja Harteros, attesa nel ruolo di Elsa, ma sostituita da Ann Peterson, pero' su venerdi' non dovrebbero esserci problemi.

Il pubblico della Primina e' preparatissimo. I ragazzi assicurano di aver letto libretto e ascoltato pagine di quest'opera. A proposito: in un'edizione particolare? «Quella che sono riuscita a scaricare via internet», risponde, pragmatica Monica, 21 anni. C'è chi gioca in casa, venuto dalla Germania appositamente per lo spettacolo: «allora la Scala è proprio aperta», esulta Stephane Lissner nel foyer. Ci sono giovanotti di Berlino che non sono nuovi alla prima under 30, «abbiamo seguito anche l'anno scorso. La Scala rappresenta la tradizione» spiegano, informatissimi. In realtà, la regia di Claus Guth non disegna certo un Lohengrin di tradizione. Lohengrin, il cavaliere senza macchia, è antieroe e fragile proprio come ci preannunciava Jonas Kaufmann, splendido tenore nel ruolo del titolo. «Il fatto che appaia scalzo, accovacciato a terra, mi ha fatto una certa impressione», confessa Marco, 28 anni.

Fra i giovani c'è anche Barbara Berlusconi, in pantaloncini voile nero, con un'amica. Ha optato per la Prima degli Under 30 per evitare il circo del 7 dicembre, «e seguire con tranquillità, fra amici». Ma non appena mette piede nel foyer parte la scarica dei flash, che la segue fino al palco.«Questo Lohengrin antrieroe mi ha fatto una strana impressione, e'una scelta curiosa. Wagner lo disegna come un semidio che non porta a compimento la sua impresa a causa del grande amore per Elsa. Però qui è proprio l'opposto dell'eroe, è l'uomo con tutte le sue debolezze», spiega durante il primo intervallo. Quanto alle polemiche Verdi vs Wagner, «mi risulta che la polemica inizi con la prima rappresentazione a Bologna...». Curiosità: cosa pensano i ragazzi della polemica? Un ragazzo tedesco dice che «sono cose superflue», e a rincalzo, Giorgia, di Varese, 26 anni: «un genio musicale va riconosciuto a prescindere dalla nazionalità». Mentre Massimo, veronese, «avrei preferito che si valorizzasse l'italiano Verdi». Ma in generale i giovani bollano al questione come «inutile...come spesso le polemiche». Quanto all'assenza del cigno, icona del Lohengrin di tradizione, i più amano «questa soluzione di Guth». Teatro traboccante anche lunedì, per un'occasione speciale. Si inaugurava la stagione dell'Orchestra Filarmonica della Scala con un'ospite d'eccezione, assente alla Scala da 19 anni: Cecilia Bartoli.

Sul podio, Daniel Barenboim. La Bartoli è un mezzosoprano da 10 milioni di dischi, 5 Grammy e imprese discografiche dall'impatto mediatico, e di mercato, con pochi pari nel mondo della lirica. Eppure anche lei, come illustri colleghe/i del passato, remoto e prossimo, s'è presa dei sonori buu. Ma ieri, a bocce ferme, ha dichiarato che "è stata una grande serata, un momento memorabile».
 






 
 
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