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Libero.it; 10/05/2007 |
Roberto Mori
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Jonas Kaufmann alla Scala, belloccio e pure bravo
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Una volta bastavano tecnica e talento per
avere successo. Oggi, per i protagonisti della musica classica, anche il
look è basilare per accarezzare sogni di gloria, la costruzione globale
del personaggio, che fa storcere il naso ai tradizionalisti ma piace al
pubblico dell’era dei mass-media, riguarda pure le star della lirica. Il
cliché del cantante corpulento ha fatto il suo tempo. Grasso non è più
bello. Ne sa qualcosa Jonas Kaufmann, uno dei più quotati tenori odierni
che lunedì prossimo terrà un concerto di Lieder alla Scala di Milano.
37anni, tedesco, belloccio, capelli lunghi, appare su foto pubblicitarie e
copertine di cd in pose da modello e tenuta casual. E se le operazioni di
marketing a volte coprono carenze artistiche, Kaufmann dimostra di avere
indubbie qualità. Ha una voce di bel timbro scuro, dalle inflessioni quasi
baritonali. Fraseggia con eleganza e sufficiente varietà (a dire il vero,
più nella liederistica che nelle opere). È un ottimo attore. Alla Scala
accompagnato al pianoforte da Helmut Deutsch, si presenta con un programma
raffinato che comprende brani di Schubert, Britten e Strauss.
A luglio, Kaufmann sarà Alfredo nella Traviata scaligera diretta da
Maazel, mentre il prossimo anno canterà nel Fidelio in tournée con Abbado.
Un tenore da vedere, insomma, oltre che da sentire. Come sono lontani i
tempi in cui Montale sosteneva che i cantanti destinati al successo erano
i contadinotti robusti e le figlie delle portinaie grasse e poppute. |
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