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Susanna Toffaloni
 
Konzert, Puccini, Teatro alla Scala, Milano, 14. Juni 2015

Re Jonas nella sala del Piermarini
 
Il concerto pucciniano salutato da oltre 40 minuti di applausi
 
Serata Puccini/Kaufmann, o serata Kaufmann/Puccini? Da qualunque parte la si giri il risultato sono stati 40 minuti di applausi e standing ovation che hanno salutato la performance di Jonas Kaufmann e della Filarmonica della Scala ieri sera nella sala del Piermarini. Il pubblico, come ricompensa ha ricevuto in cambio ben cinque bis!

Il cantante era molto atteso in Teatro, soprattutto dopo la sua rinuncia a “Cavalleria Rusticana” che aveva dato adito ad alcune malelingue. Chiunque pensasse a Kaufmann come cantante finito è stato innegabilmente smentito: Jonas Kaufmann c'è eccome.

La sua esibizione è stata, artisticamente parlando, coinvolgente ed emozionante come negli ultimi anni avviene sempre più di rado.

Stuoli di fans gremivano il Teatro per ascoltare il proprio beniamino e alla fine del concerto le luci di decine di telefonini in modalità “foto” punteggiavano la platea come avviene solitamente nei concerti rock.

Ospiti del Teatro anche un nutrito numero di telecamere per immortalare l'evento che diventerà un dvd in uscita quest'autunno.

Il concerto è stato diviso in due parti coincidenti più o meno con il Puccini dei primi anni (in verità ancora estremamente influenzato dai grandi musicisti che lo precedettero come Boito, Ponchielli e, per certi versi, Wagner) nella prima parte e con il Puccini più maturo e passionale nella seconda.

Ha aperto le “danze” la Filarmonica della Scala in forma smagliante sotto la guida di Jochen Rieger abituale accompagnatore di Jonas Kaufmann anche nell'ultima tournée europea di questa primavera.

Punta di diamante della compagine strumentale scaligera si è dimostrata, a nostro avviso, la sessione dei violini e degli archi in generale con il loro suono impalpabile negli attacchi in pianissimo come ad esempio negli accordi iniziali del “Preludio sinfonico”. Ad ogni modo la performance è stata di ottimo livello in toto grazie anche alla guida del direttore tedesco che ha saputo mettere in risalto le struggenti agogiche pucciniane e che ha ottenuto un suono estremamente omogeneo e corposo.

L'orchestra si è altresì dimostrata un ottimo "contorno", quando è stato il momento, alla esibizione di Kaufmann che ha potuto contare su una perfetta sintonia con essa e con il direttore.

Il cantante ha saputo dimostrare come i personaggi pucciniani gli calzino a pennello a cominciare da Roberto di “Le Villi” fino ad arrivare, attraverso Edgar, Des Grieux, Cavaradossi, Dick Johnson al protagonista dell'incompiuta “Turandot”, Calaf.

Tutti ormai conosciamo la vocalità dal timbro assai brunito di Jonas Kaufmann caratteristica che certo non gli ha impedito di salire fino alle tessiture acute degli spartiti senza sforzo e con spavalderia svettando sull'orchestra. Peccato per qualche nota leggermente calante sui passaggi di registro. Dettagli se si pensa al magnifico fraseggio: tutte le frasi risultano morbidamente legate grazie anche ai fiati molto lunghi e, unitamente alle efficaci mezzevoci, rendono l'interpretazione assolutamente impeccabile. Anche la pronuncia dell'italiano è pressochè perfetta.

Tutto ciò viene messo in risalto soprattutto nell'aria di Roberto da “Le Villi” dove l'introduzione si conclude su uno svettante Sib su “infernal” per poi giungere a un dolcissimo e struggente “Torna ai felici di...”. Anche le due arie seguenti “Orgia, chimera dall'occhio vitreo...” e “Donna non vidi mai” sono state eseguite con tutte le sfumature necessarie. Chi scrive si sarebbe aspettata una maggiore incisività in “Ah, non v'avvicinate... - No! No! ...pazzo son!...” comunque ben eseguito.

Tutta la seconda parte, comprendeva romanze tra le più conosciute del compositore lucchese come “E lucean le stelle”, “ Or son sei mesi” e “Nessun dorma!...” è stata caratterizzata anch'essa da grande professionalità e sicurezza.

Finito il programma previsto dalla locandina, il concerto si è protratto ancora lungamente. Numerosissime ed insistenti chiamate da parte del pubblico che non lasciava andare il proprio beniamino, lo hanno spinto a continuare a cantare, benchè ormai visibilmente stanco, dando tutto sé stesso nell'esecuzione dei bis: “Recondita armonia”, “Ch'ella mi creda”, “Non ti scordar di me”, la dolcissima “Ombra di nube” di Licinio Refice e ancora una volta “Nessun dorma”.

Conclusioni: recital emotivamente impattante come da tempo non si sentiva a Milano; Jonas Kaufmann ha lasciato un pezzetto di sé nella sala del Piermarini.



















 
 
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