Classic Voice, Aprile 2013
ELVIO GIUDICI
 
Disco del Mese *****
 
"RESTA LA SUGGESTIONE SEMPRE STRAORDINARIA CHE KAUFMANN SPRIGIONA APPENA APRE BOCCA"
 

Tra tutti i recital possibili, quello wagneriano è il più interlocutorio. Già tutt'altro che decisivo sempre, il brano singolo, per poter giudicare l'idoneità vocale a un dato ruolo e ancora meno l'eventuale statura interpretativa: ma in ambito wagneriano, pezzullo è all'incirca un controsenso. Fatta tale necessaria premessa, resta la suggestione sempre straordinaria che Kaufmann sprigiona appena apre bocca; che nell'esprimersi nella propria lingua cresce ancora; e che, ultimo ma più importante, lo pone nella pattuglia di testa di quegli artisti che stanno dando nuovo e totalmente moderno significato al modo d'interpretare Wagner. Attenzione alla parola è sempre stato detto essere il fine principale dell'interprete wagneriano: però il disco storico fa ascoltare voci spesso onnipotenti in termini di spessore, ampiezza, resistenza, ma anche più spesso linee vocali dove la dinamica è circoscritta dal mezzoforte in su; dei colori si cercano solo quelli più vistosi; di sfumature o, dioneguardi, chiaroscuri, poco o niente. Il declamato, insomma, sinonimo di comizio dove affermare Principi Superiori, positivi o negativi che siano.

Sotto questo profilo, Kaufmann è un balsamo. Il che non significa vocetta o suonini esili. Il "Wälse" di Siegmund, per dire, ha una durata e una potenza di ben poco inferiori a quelle d'un Melchior: ma l'intero brano, ha una ricchezza d'inflessioni e d'accenti semplicemente imparagonabili. In uno ammiri il ginnasta vocale: nell'altro, l'artista. Ognuno scelga come creda, ma ascoltare un simile Racconto di Tannhäuser; un simile soliloquio di Siegfried nella foresta; una simile preghiera di Rienzi (molo che nessun direttore artistico ha ritenuto dover approntare apposta per lui, in quest'anno celebrativo: grave gaffe); un simile "In fernem Land" dove l'esserci la seconda strofa ed essendo Kaufmann l'artista che è, ha automaticamente significato graduare in modo del tutto diverso gli accenti, i colori, la tensione dell'intero brano: ascoltare tutto ciò articolarsi lungo una serie portentosamente teatrale di mezzevoci, d'accenti ora fieri ora rattenuti ora sfumati fino all'inverosimile ma senza mai il minimo accenno di cincischio (e Runnicles accompagna assai bene), significa ripensare nel profondo cosa significhi oggi - oggi! - interpretare (non solo buttar fuori note: interpretare) Wagner. E come ciliegina succosissima, i Wesendonck Lieder che non esigono imperativamente voce femminile, ma qualora anche l'esigessero, davanti a simile esecuzione, chissene.

 

 






 
 
  www.jkaufmann.info back top