Giornale della Musica, febbraio 2012
Marco Beghelli
 
Kaufmann anche per Puccini
 
Kaufmann è il divo tenorile del momento, per molti aspetti erede del ruolo lasciato libero da Domingo. L'etichetta promozionale apposta alla nuova Tosca in dvd della Decca parla chiaro: «Jonas Kaufmann's first Tosca dvd»: è la sua. presenza a giustificare la pubblicazione. Fascinoso vocalmente e fisicamente, fa la sua bella figura, sa stare in scena come pochi tenori di ieri e di oggi, s'impone non per gli acuti rapinosi (che pur non mancano) ma per le nuances, le mezze voci, la musicalità del fraseggio. Ma non è da lui che viene catturata l'attenzione: basta l'ingresso in scena di Scarpia e tutto il resto va in second'ordine. Thomas Hampson ci regala una delle più belle interpretazioni di questo personaggio che io conosca. Ancora una volta non è l'aspetto vocale (pur notevole) a prenderci, ma l'esito scenico da attore cinematografico, cui la voce dà naturalmente il suo determinante contributo interpretativo. Per molti aspetti potremmo ripetere lo stesso di Emily Magee: voce opulenta d'altri tempi ma soprattutto gran bella attrice (non fosse per una dizione non sempre ortodossa). Tutto merito del regista? Dopo i primi fotogrammi ci - verrebbe voglia di spegnere e buttar via: la solita ambientazione bislacca, incomprensibile (tutta l'opera si svolge a ridosso di un sipario teatrale, ora dal lato del proscenio, ora dietro; il Te Deum viene intonato da un fittizio pubblico di platea, con programma di sala in mano; gli sgherri sono in smoking, pronti per assistere alla "prima" di un'opera). Perché? ci si chiede. Tolti Sant'Andrea della Valle, Palazzo Farnese e Castel Sant'Angelo, tanto varrebbe togliere anche i pennelli del pittore e i fucili dei carcerieri, troppo realistici! Ma il regista non è un millantatore qualunque: è Robert Carsen, e dopo qualche minuto non vediamo più le incongruenze scenografiche e siamo rapiti dalla recitazione splendida di tutti e dalle tante intuizioni di gesti ed espressioni mimiche pertinentissimi a Scarpia, Tosca e Cavaradossi di tradizione, colti al meglio dalle ottime inquadrature del regista televisivo Felix Breisach.

Il godimento è dunque assicurato, ma ci rimane un dubbio: se attorno a quei personaggi così mirabilmente interpretati avessimo visto la solita chiesa e tutto il resto, avremmo davvero goduto di meno?
 
 
 






 
 
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